Il coraggio di scoprirsi…
Il tema dell’identità è centrale sia nell’adolescenza che per tutto l’arco di vita ed è quindi importante che gli venga dedicata la giusta attenzione. Per introdurre il senso del nostro lavoro, non ci sono parole migliori di quelle di una delle ragazzine che abbiamo avuto la fortuna di incontrare sul nostro cammino:
“Innanzitutto solo noi possiamo sapere nella profondità di noi stessi cosa siamo venuti fare sulla terra, qual è la nostra missione, ma spesso questa consapevolezza è come nascosta e quindi riconoscerla è complicato e richiede molto sforzo. Infatti non mi è per niente facile parlare di questo argomento, proprio perché, non essendomi mai posta questa domanda, è difficile guardarsi dentro per la prima volta e capire veramente chi si è. Realizzare la propria natura è il modo migliore per essere felici e pieni di vita, per questo siamo infelici quando tradiamo il nostro vero sé o non lo sappiamo identificare. Siamo al mondo per uno scopo e, se non lo identifichiamo o addirittura dopo averlo identificato non lo perseguiamo, renderemo tutta la nostra esistenza infelice e vuota, come se fosse stato tutto inutile.
Riflettendo sulla mia vita, mi rendo conto che spesso mi capita di notare una mia grande facilità nel fare le cose, nel compiere azioni di vita quotidiana. Mi riescono bene gli sport, di quasi qualunque tipo, riesco ad imparare a suonare uno strumento nuovo in pochissimo tempo, spesso mi basta leggere un testo di qualunque genere una volta soltanto per comprenderlo ed addirittura impararlo con un minimo sforzo. C’è stato un periodo della mia vita in cui ho studiato la cartomagia e la cubo magia: leggevo libri, guardavo video, compravo mazzi di carte e cubi di Rubik. Riuscivo, guardando un video anche una sola volta, a fare la magia in un modo già corretto, pulito ed invisibile e ho imparato in un paio di giorni a risolvere il cubo di Rubik in meno di un minuto. Tutto questo può sembrare un sogno, ma non lo è, o comunque non lo è sempre. Per cominciare, davvero molto spesso tutto questo mi impedisce di trovare delle vere passioni, di capire la mia vera strada, portandomi spesso a stancarmi in maniera molto rapida delle attività che svolgo quotidianamente. Questo, poi, mi porta a sentirmi il più delle volte inadeguata e non accettata, come inferiore. Perciò cerco di non mettermi mai in mostra facendo vedere questa parte di me, tendo a nascondermi, a mimetizzarmi, per non mostrare a chi mi circonda queste mia capacità e queste mie caratteristiche, per non sentirmi appunto esclusa, diversa.
D’ora in poi devo iniziare a provare a vivere cercando di tirare fuori la vera me, conoscendo persone nuove, facendo nuove esperienze, capendo cosa davvero mi rende felice e cosa, invece, mi mimetizza tra le persone. Perché è questa la mia vera natura e nasconderla mi rende solo infelice e vuota, senza vita.”
Benedetta, 15 anni.